La tecnologia del plasma freddo (NTP) permette la generazione in aria di un flusso di ioni negativi di ossigeno. Gli ioni di ossigeno vengono prodotti attraverso un campo elettrico oscillante nel tempo, che mette in vibrazione le molecole di ossigeno ed azoto in aria. Queste, per scontro cinetico, si scambiano un elettrone producendo ioni di ossigeno ( O2 ) ed ioni di azoto ( N2 + ).
Lo ione ossigeno negativo prodotto dal sistema, noto anche come anione superossido, ha la possibilità di reagire tramite reazioni di ossidoriduzione con le sostanze volatili in aria ad esempio: VOC, odori, ecc…; inoltre ha un comprovato effetto microbicida riducendo notevolmente la carica microbica trasportata dal particolato o presente sulle superfici dell’ambiente.
Gli ioni di ossigeno vengono veicolati dall’aria e vengono a contatto sia con il particolato presente nell’aria stessa che con le superfici dell’ambiente dove l’aria ionizzata viene a contatto. Questo determina un effetto microbicida in tutto l’ambiente dove vengono generati gli ioni. L’azione continua degli ioni di ossigeno nell’aria permette inoltre la riduzione delle polveri sospese dovuta alla “clusterizzazione” delle stesse. Queta miscela di aria ionizzata è particolarmente indicata nella salubrità e miglioramento delle condizioni di immagazzinamento, stoccaggio e conservazione dei prodotti ortofrutticoli.
Il principale elemento di disturbo nella gestione delle scorte agroalimentari nel settore industriale è la produzione dell’Etilene, un gas che accelera la maturazione di alcuni tipi di frutta e verdura. Il controllo dell’Etilene e la sua riduzione sono protagonisti della conservazione e del ritardo di maturazione di ortaggi e frutta. E’ quindi importante sapere, per ogni tipologia di frutta e verdura, qual è il coefficiente di produzione dell’Etilene e dimensionare i prodotti con tecnologia a “Plasma Freddo” in modo da ridurre la quantità di Etilene emesso e livellarlo in base ai tempi di consegna delle merci ai punti di distribuzione.
Prima di tutto è necessario fare una distinzione tra i prodotti che non emettono Etilene, quelli che ne rilasciano quantità modeste e quelli ad alta emissione. I prodotti che maturano dopo il raccolto vengono definiti “climaterici”.